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San Giovanni Evangelista
1634, olio su tela, 188x110 cm

Pittore emiliano

 

Iscrizioni:

   S.TO IOANNI EVANGEL, in alto;

   COMES FABIUS CARANDINUS FERRARIUS DICAT, in basso.

 

L’iconografia del dipinto, che ornava l’altare dedicato a San Giovanni della chiesa omonima di Asìa, rievoca l’episodio narrato sia negli Atti di Giovanni sia nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine secondo cui l’apostolo avrebbe bevuto da un calice di vino avvelenato rimanendo incolume. Di grande interesse storico è l’iscrizione riferita al committente Fabio Carandini Ferrari, vissuto tra il 1578 e 1664, proprietario di possedimenti in Asìa.

L’opera è giunta in collegiata dopo la chiusura della chiesa di Asìa, in origine nel plebanato della Pieve, soppressa il 24 giugno 1986 per decreto del cardinale Giacomo Biffi.

 

 

Litania a cura di Mons. Giuseppe Stanzani

Bere Il Calice: esprime l’Ospitalità quando si è accolti
Bere il Calice: indica la Letizia quando è festa
Bere il Calice: rimanda quando Dio ha bisogno di Te

“Potete bere il calice che io bevo?”